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Bovale Nuracada Audarya
Il legame con il passato
Un tempo, nei territori dell’attuale cantina Audarya, sorgeva il villaggio medievale di Nuracada. Oggi, quel nome rivive nel nostro vino di punta, una celebrazione vivente dell’eredità e della storia di questa terra. La scelta di questo nome per il nostro vino più prestigioso non è casuale: “Nuracada” non è solo un richiamo al luogo, ma un omaggio alla tradizione vitivinicola sarda, riscoperta attraverso il recupero dell’antico vitigno autoctono, il bovale.
Un bitigno, una storia
Il bovale è un vitigno che fonda le sue radici nella profondità della storia sarda. Rintracciato nei terreni che un tempo ospitavano il villaggio di Nuracada, questo vitigno esprime al meglio la sua identità in un terroir unico. La nostra cantina, Audarya, ha intrapreso un viaggio di recupero e valorizzazione di questo gioiello nascosto, con l’obiettivo di portare alla luce le qualità intrinseche del bovale: robustezza strutturale accoppiata a una morbida eleganza.
Riflessi di terra e tradizione
Il Nuracada nasce in una vigna particolare: piccoli alberelli di muristellu, coltivati con amore e cura in località Audarya. Qui, i cinquemila ceppi per ettaro si stagliano fieramente a 160 metri sul livello del mare, su terreni calcareo-argillosi che conferiscono al vino una distintiva personalità terrosa. Ogni grappolo di uve è frutto di una vendemmia manuale, selezionata con scrupolosa attenzione nella nostra cantina, garantendo così l’esclusività di ogni bottiglia di Nuracada.
Un processo artigianale per un vino d'eccellenza
Il processo di creazione di Nuracada è un rituale che celebra la perfezione e la pazienza. Raccolte nella seconda decade di ottobre, le uve del bovale raggiungono la maturazione ideale solo tardivamente, consentendo una macerazione che rispetta i tempi naturali della natura. Seguono la fermentazione alcolica e quella malolattica, entrambe svolte in piccoli fusti di rovere. È qui che Nuracada affina il suo carattere, maturando per dodici mesi prima di essere pronto per l’imbottigliamento. Il risultato è un vino che non solo rispecchia il suo illustre passato, ma promette anche di lasciare un segno indelebile nel futuro di chi lo assaggia.
La scheda
Classificazione: Isola dei Nuraghi IGT Bovale
Uvaggio: Bovale 100%
Provenienza: Vigna Audarya Serdiana
Suolo: terreni calcareo argillosi a 160 metri sopra il livello del mare. Esposizione sud-ovest
Clima: mediterraneo, bassa piovosità invernale ed estati ventilate e soleggiate
Età media delle vigne: 30 anni
Sistema di allevamento: alberello a spalliera bassa. Densità d’impianto di 5000 ceppi per ettaro e produzione di 35 – 40 q.
Vendemmia: manuale in piccole ceste da 10 kg e cernita delle uve all’arrivo in cantina, seconda decade di ottobre.
Vinificazione: macerazione a temperatura controllata e successiva fermentazione alcolica. La malo-lattica avviene in legno di rovere, dove il vino completa il proprio ciclo di affinamento per i successivi 12 mesi.
Colore: rosso rubino carico
Olfatto: sentori di spezie dolci e piccoli frutti rossi che tendono alla confettura
Sapore: morbido e delicatamente tannico. Armonico
Conservazione: al riparo dalla luce, con bottiglia orizzontale, temperatura e umidità controllata 17°C – 70%.
Servire ad una temperatura di 16°C
Abbinamenti: carni rosse, arrosti, insaccati, salumi e formaggi stagionati o erborinati. Meraviglioso da meditazione.
Formati disponibili: 0.75/1.5 lt/3lt
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